Artist
Capitanata
  - website:  www.capitanart.it

ENGLISH BIOGRAPHY

Capitanata's polyedric talent is a beautiful reality: he is a surrealistic painter, new age composer and multimedia artist. In the past twenty years his music and paintings were exhibited in all Europe. His music has been used extensively on European televisions, movies and by Air Europe and Alitalia. Capitanata write music like a painter: put together colours, sounds, positive vibrations, dark & light and a special evocative mood where each ideas is part of a master design. His art have a special relationship with God, the deeply dimension of spirituality, the world of the nature and the Pleaiades Stars. The roots of his melodies turn around the mythology of ancient cultures of Mesoamerica like Maya and Incas, the holy Graal and the mystery of Egypt world and in the meantime show a extraordinary sensibility for the bodywork sounds, the Reiki terapy and of course the Chakra’s balance.  Great for any kind of relaxation, meditation, or healing work! Four of his previous cd's have been voted through the years Best Event by italian "Stereo" magazine and the European BOSE magazine.

In this past twenty years his painting works were exhibited in all Europe. In ’93-’94 he lived in Salzburg, Innsbruck and Trento, where he composed his first solo albums named “In the garden of the heart” and “Salzburg Concert”, a solo piano composition dedicated to his pictorial masters. In 1998 he composed the astral and spiritual “Doors of Universe” where electronic melodies inspired by Sirius and Vega constellations made a tribute to Gautama Siddharta and Stonehenge. In 1999 he published “Colors of crystals”, an album created for Crystallotherapy with the famous Brahmagati therapist. In this period he works with the guitarist Alberto Grollo to compose “After the storm”, first album of a trilogy dedicated to Ayurveda healing philosophy. The cd “Concert for Master Choa Kok Sui” was born from the human and spiritual meeting between Capitanata and this famous master from Philippine. During 2003 summer he performed a concert in a Tibetan monastery: the recording performance became a cd named “Il canto del Tibet”Reiki Heart and Healing Incantation composed and performed with Alberto Grollo whit Oreade Music is well appreciated all around the world.

CAPITANATA  PITTORE

"E' una pittura che non conosce le soperchierie del tecnicismo attuale ma una spontanea lirica pittorica alla ricerca di una diversa e più degna collocazione dei sentimenti e della pura spiritualità umana"

Francesca Negri

"Attraverso la pittura di Capitanata ci si ritrova in una realtà serena e armoniosa, un'oasi della disumana vita attuale"

Ettore Sacco

" Quando mi sono deciso a guardare uno per uno, a studiare i quadri di Rino Capitanata, che avevo sempre apprezzato e ammirato, avevo in programma la consueta analisi sulla prossimità di questo artista ( è un pittore che è un musicista , anzi è un musicista che è un pittore) senza troppo ragionamento critico, ho preferito lasciarmi affascinare conquistare, prendere dalle fantastiche realtà / irrealtà dalle immagini che una dopo l'altra invadevano il mio essere; mi sono infatti semplicemente accorto che le visioni di Capitanata fin dal primo sguardo interrogano, poi affascinano, poi ottengono una specie di filosofica partecipazione all'avventura dell'itinerario estetico; si guardano e si tornano ancora a guardare fino ad inoltrarci in quell'insondabile abisso di cui Capitanata ci fa provare l'ilinx, la vertigine. Le sue sono immagini che sembrano aprire una porta verso il mondo "altro", fatto di oggetti non costruiti di materia ma di colori - vibrazioni sottili, divisioni extratemporali ed extraspaziali che appartengono al momento dell'essere, non più a quello del divenire. Certo sono presenti nelle opere di Capitanata suggestione d'arte egizia, d'arte andina e del primitivo italiano: in realtà il segno, il personalismo segno di Capitanata è costante ed è quello di una ieratica geometria scompositiva che gioca con la luce e con le realtà grandi dell'animo umano. Bellissima la sacrosanta immagine di quell'essere umano, uomo e donna, dalla scura capigliatura rivolta verso l'arcana geometria del triangolo luminoso, che sembra proprio dare corpo a quell'attimo felice e inenarrabile nel quale ci si stacca dalla pesantezza materica per affrontare un viaggio nell'assoluto nel mondo di idee platoniche, rompendo le mura della nostra caverna quotidiana popolata soltanto di riflessi scialbi di quelle idee. Capitanata ha una sensibilità istintiva per evocare con i colori netti tutti suoi, con le forme decise mai fumettistiche o oleografiche fatti d'antica memoria, fatti divenuti archetipi del nostro io profondo, al di là delle maschere: guardiamo il quadro delle tre donne oranti e musicanti di fronte ad una piramide sulla cui vetta si trova un'altra figura femminile: una dea, una vittima da sacrificare? Certo un fiore del mondo segreto di Capitanata, contro il cielo rossastro intensissimo le figure umane la piramide a scalini che sembra ricordare i templi del centro America, l'erba fiorita rispecchiano e richiamano il mistero (Quante volte torna la parola mistero per i quadri di Capitanata! ) di quella civiltà tramontata in pochi mesi perciû emblematica del trascorrere rapido delle vicende umana: il fiore letale di cui ci parla i monumenti di Tical. Le forme sono masse sode più scultoree che pittoriche sono vibranti blocchi sorretti da ombre forti e sfumature stagnate, sono fatte di pietra che sembra venire dalla toscana medioevale, di quel sasso forte conosciuto dai mistici della Tebaide che amavano pregare su di essa. Insomma: evocazione dai risvolti extradimensionale della realtà gioia e sofferenza del mistero del vivere, meditazione sugli archetipi disegno ieratico. Questo è il senso che io trovo nella ieratica geometria dei quadri di Capitanata. Il nostro momento storico ci forza all'iperrealismo, con le sue figure pubblicitarie formalmente imitative di natura, impeccabilmente asservite alla forma esasperatamente sempre più particolareggiate, che nulla lasciano alla fantasia creatrice dell'uomo; in questo contesto invasivo di immagini - padrone di prepotenti detersivi ipercolorati di seni di donna mostruosamente iperreali , Capitanata ci dona le immagini che Leopardi chiamava vaghe, come l'ermo colle che invita a osservare l'infinito che sta al di là. E sono grato a Capitanata e alle sue immagino da aprire uno spiraculum su quell'infinito e introdurre chi contempla pensoso le ieratiche geometrie dell'indefinito illimitato mai svelato oceano dell'universo:

..e il naufragar m'è dolce in questo mare...

Michele C. del Re
dell'Immaginaro